Capraia,  Pesca

Capraia Smart Island: un modello tra sogno e realtà

Sofia Mannelli – Chimica Verde bionet

Capraia Smart island è un ampio progetto di economia circolare ideato da Chimica Verde Bionet con l’ausilio di un importante board di partner scientifici: l’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio Nazionale per le Ricerche (CNR-IIA), il Kyoto Club, ITABIA Italian Biomass Association e ASA SpA. Il progetto vede, fin dalla sua origine nel 2017, anche una stretta collaborazione con Legambiente Nazionale principalmente per le tematiche riguardanti i rifiuti e la formazione ai bambini della loca scuola primaria.

Per la possibilità di testare modelli di sostenibilità, le isole minori spesso oggetto di studi da parte della Commissione Europea e dei maggiori centri di ricerca nazionali e internazionali. Infatti, la netta separazione geografica e sociale rende questi contesti territoriali assimilabili a veri e propri laboratori a cielo aperto di grande interesse per i modellisti.

Capraia è già un sogno di per sé e l’idea che anima il progetto è quella di spingere l’immaginazione ben oltre le bellezze inestimabili naturali; lavorando sulla massima sostenibilità di tutte le filiere produttive del luogo si punta a renderla un esempio per le tante isole minori del mar Mediterraneo. Con un percorso graduale e costante l’esperienza di Capraia nel tempo potrà divenire un “Faro” per “illuminare” il cammino – nel Mediterraneo e oltre – verso un sistema economico capace di rigenerarsi in autonomia.

Capraia ha già molto! E’ una Perla del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, posta nel cuore del Santuario dei Cetacei, è al contempo avvantaggiata e penalizzata dalla lontananza dal “continente”. Non è interconnessa elettricamente con la rete nazionale, ma – tra tutte le isole del Mar Mediterraneo – Capraia è l’unica ad essere,  da anni, 100% “rinnovabile” dal punto di vista elettrico, riuscendo a soddisfare l’intero fabbisogno locale con un impianto pilota dell’ENEL alimentato a biodiesel sostenibile certificato.

Normalmente l’approccio smart alle isole focalizza l’attenzione esclusivamente – e non è certo poco!- sulle questioni inerenti energia, rifiuti e mobilità sostenibile.

Il gruppo di lavoro del Capraia Smart Island ha pensato che tali aspetti non fossero sufficienti per declinare al meglio un modello di sostenibilità di un’isola minore. Si è pensato quindi di estendere il campo d’azione alla filiera agricola e  ittica, al ciclo dell’acqua, alla piccola trasformazione agroindustriale, al turismo e al porto. Tutte questi ambiti andavano studiati, analizzando le loro interconnessioni in un’ottica di sistema. Solo a seguito di questa prima fase è stato possibile attivare le prime iniziative di coinvolgimento e programmazione di azioni concrete. Per tre anni consecutivi – dal 2017 al 2019 – sono stati realizzati sull’isola dei meeting di più giorni finalizzati a studiare, ascoltare e capire come agire sul territorio. Si è riunito, così, un imponente gruppo di ricercatori, ambientalisti, imprese interessate, studiosi e curiosi per conoscere l’isola e i suoi abitanti, l’amministrazione e le imprese. Di volta in volta è stato possibile apprezzare l’evolversi del progetto farcendo il punto della situazione scambiando informazioni sulle attività in corso e presentando nuovi progetti con proposte tecnologicamente innovative ed ecologicamente sostenibili.

L’approccio multidisciplinare del progetto, fa di Capraia una sorta di contenitore dove molte idee si muovono, le iniziative si interconnettono e trovano la forza per partire. Il Gruppo di Lavoro coordina le singole azioni, che fanno tutte parte di una logica comune e condivisa. In tre anni di attività abbiamo portato sull’isola circa 250 ricercatori ed esperti in discipline tanto diverse che sembrava impossibile potessero vederli di dialogare tra loro con tanta passione. Abbiamo appurato che sotto l’ombrello comune della sostenibilità, le sfide sono stimolanti e i sapienti sanno collaborare.  

In questi anni sono nati diversi progetti con la partecipazione di aziende locali, nazionali ed estere, il Comune, il Parco, diversi Enti di Ricerca. Nel contempo la stessa amministrazione comunale ha attivato preziosi percorsi ed ha ottenuto finanziamenti preziosi per rilanciare l’economia dell’isola in chiave sostenibile.  

Da anni Capraia soffre di un progressivo decadimento economico e rilanciare l’isola come modello di sviluppo sostenibile rafforzerà anche il settore turistico individuando nuovi target di consumatori in periodi destagionalizzati; magari attivando dei corsi di formazione legati alle tante attività messe in moto dal Capraia Smart Island.

Un fronte di primaria importanza è quello di cambiare il paradigma dei consumi.  Con questo approccio sarà possibile abbassare i  costi di smaltimento dei rifiuti ed anzi produrre sull’isola ammendanti organici per le filiere agricole, diminuire i costi di approvvigionamento elettrico magari costituendo la prima energy community su terreni di proprietà collettiva, diminuire i costi dei carburanti e per la gestione del ciclo idrico. Il rilancio di una filiera agricola locale di qualità, potrà soddisfare il fabbisogni della popolazione residente, creando una nuova economia a basso impatto, generando occupazione, oltre ad abbassare l’impatto della logistica per i prodotti alimentari provenienti dal continente.

Infine, orientare il turismo verso forme più compatibili con la conservazione delle risorse naturali dell’isola il vero patrimonio di Capraia. Tale tipologia di turismo non deve riguardare esclusivamente l’area Parco o la riserva marina protetta, ma debba estendersi ovunque a coinvolgendo le strutture ricettive, i commercianti e tutti i servizi in generale. La ricetta per una struttura ricettiva sostenibile, anche se elementare, non è scontata! Occorre fare in modo che questa sia integrata con il territorio, ne esalti i caratteri di unicità in termini architettonici, enogastronomici e paesaggistici. Si tratta di percorsi da fare insieme ai capraiesi attraverso processi di partecipazione democratica alle scelte ed alle iniziative da realizzare. Per adesso la strada è l’individuazione del modello sostenibile compatibile con la realtà isolana senza lasciare nessuno indietro.

Per quest’anno, superata l’emergenza del covid 19, Capraia Smart Island si concentrerà sulla “Filiera Ittica  Sostenibile”. L’evento del 2020, frutto di una stretta collaborazione con Legacoop Agroalimentare, Dipartimento Pesca, affronterà le Innovazioni e la sostenibilità attraverso sfide, metodi e tecnologie già applicate. L’intero mondo dell’ittica, sia Pesca che Acquacoltura, sarà presente a Capraia e si potrà confrontare. Tema principale sarà l’innovazione del settore per tutti i segmenti produttivi: prodotto e processo, tecnologie applicate alla pesca ed all’acquacoltura, sistemi di commercializzazione e marketing, trasformazione, diversificazione dell’attività, ecc.. Le politiche comunitarie e nazionali dell’ultimo decennio hanno prodotto una profonda razionalizzazione del settore ittico, che ha pagato un prezzo pesante in termini di fuoriuscita di imprese ed equipaggi. Se queste politiche hanno comunque ottenuto un effetto di contenimento dello sforzo di pesca a favore degli stock ittici, l’esame della situazione economica del settore lascia aperto il problema della crisi di competitività del sistema imprenditoriale: – 17.000 i posti di lavoro, – 48% le catture, – 31% la redditività di impresa, – 77% le risorse nazionali per la programmazione.

In questo quadro è bene ricordare che in Italia le attività connesse alla bioeconomia marina, tra le quali la pesca e l’acquacoltura, contribuiscono per circa il 15% del fatturato e dei posti di lavoro all’attuale Economia Blu nazionale il cui valore stimato è di circa 43 miliardi di euro l’anno e 850.000 addetti. In termini di occupati, l’Italia è seconda in Europa per la pesca e la quarta per l’acquacoltura (VI Rapporto sull’Economia del Mare, Unioncamere, Roma, 2017). Sono numeri che fanno riflettere sulla necessità di un’ampia strategia che abbia come attori i decisori politici e le imprese. Queste ultime sono chiamate, oggi più che mai, ad una importante revisione degli assetti organizzativi, finanziari ed economici per adeguarsi alle nuove sfide dei mercati. Tutto questo non può prescindere dal considerare gli aspetti ambientali del contesto in cui operano le imprese ittiche.

In tale ottica l’iniziativa di Capraia intende dare parola ai progetti sviluppati, alla concretezza delle idee ed alle azioni intraprese, in uno spirito rete per unire le forze. Il comitato scientifico del progetto ha indetto un concorso che premierà le migliori innovazioni sostenibili lungo le filiere della pesca e dell’acquacoltura, ci aspettiamo molta partecipazione. 

In considerazione della specificità contesto marino e il successo dei precedenti meeting, si ritiene che l’isola di Capraia sia il luogo ideale per realizzare un evento legato alla filiera ittica. Per chi volesse partecipare la manifestazione è stata programmata per il periodo 4-6 giugno 2020, anche se l’emergenza sanitaria in atto, forse ci obbligherà a spostare l’appuntamento a dopo l’estate, probabilmente a settembre, in ogni caso durante il 2020 saremo a Capraia e parleremo di filiera ittica.

Seguono link ai siti del progetto

http://www.smartisland.eu/replicabilita/capraia.html

https://www.canaleenergia.com/articoli-di-redazione/premio-innovazione-filiera-ittica-sostenibile-continua-la-valutazione-delle-candidature/

https://www.canaleenergia.com/wp-content/uploads/2020/03/MENSILE_marzo2020.pdf

http://www.elbareport.it/scienza-ambiente/item/40878-premio-innovazione-filiera-ittica-sostenibile-continua-la-valutazione-dei-progetti-e-delle-candidature

http://www.pubblicitaitalia.com/news/pesce/2020/3/10533.html