Il Carabottino
Di Elisa Casagrande Montesi
Il carabottino, nel linguaggio nautico, indica la griglia di legno che permette all’acqua di scolare al di sotto. Viene messo in bagno o nel fondo del pozzetto per tenere il più possibile i piedi all’asciutto. A Capraia, invece, se si nomina il carabottino si pensa subito all’ittiturismo sotto il castello, e a Siria e Antonio. Cacciatore in inverno e pescatore in estate sempre accompagnato dalla fedele “setterina” Lupe, Antonio riesce a mettere in pratica quello che per molto tempo è stato il suo desiderio: aprire la sua casa agli ospiti per far loro assaggiare il pescato del giorno. La sua famiglia lo appoggia ed è così che nel giugno duemiladieci apre il carabottino. Le sue peculiarità sono il menù che va in base a ciò che offre il mare quotidianamente e una ricerca volta a riscoprire il cosiddetto pesce povero. Ai fornelli c’è Federico, nipote di Antonio, aiutato da sua moglie Denise e da Siria. Antipasti e primi aspettando il pesce al forno con patate, cucinato senza fronzoli ma indiscutibilmente ottimo. Compresi nel menù a prezzo fisso, ci sono anche acqua, vino, dolci, caffè e amari. Gli ospiti che sceglieranno l’ittiturismo saranno accolti nel grande giardino con vista, immersi in un’atmosfera rilassata e casilinga, lontana dal formalismo del ristorante ma che non penalizza, semmai esalta, la cucina sincera che non lascia spazio alle interpretazioni. Un luogo conviviale dove è d’obbligo passare almeno una serata del vostro soggiorno.
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