Agricoltura,  Capraia

Il recupero dell’Apiario del nonno

Di Roberta Bonomo

Mi chiamo Roberta e alla soglia dei sessant’anni la mia vita è cambiata in modo radicale. L’improvvisa scomparsa di mio suocero, Giuseppe Ferrarini, il nonno, aveva lasciato “orfano” anche un apiario di una ventina di alveari  a Capraia Isola. Tutti i nipoti del nonno erano cresciuti con il miele di Capraia e sul mercato, per noi, non c’era nulla di paragonabile ad esso.

Così, un po’ per curiosità, per spirito di avventura e un po’ per cambiare la mia vita professionale di insegnante sono diventata un’apicoltrice! Sono così tornata alle mie radici, alla mia infanzia contadina!

In realtà è stato un progetto condiviso con tutta la famiglia poiché ad ognuno faceva piacere che  l’amore per le api del nonno rimanesse in qualche modo vivo e che si perpetuasse la produzione del miele nei terreni a San Rocco.

Questa è l’origine  dell’Azienda Agricola San Rocco di Roberta Bonomo. 

Nulla sarebbe stato possibile senza l’aiuto dei familiari, in primis Federico, marito e finanziatore di questa “start-up”, ma anche figli, cognate, cognati, nipoti, amici miei e apicoltrici e apicoltori amici del nonno.

I primi tre anni ho fatto la pendolare tra la scuola, part-time verticale in un Liceo a Verona, e l’apiario sull’isola, sette ore di viaggio per l’andata e altrettante per il ritorno, correzione compiti in traghetto!

Molto impegnativo ma affascinante e gratificante. Entrare nel mondo delle api è meraviglioso: osservare il loro andirivieni dall’arnia, ascoltare il ronzio laborioso, spiare questa incredibile società di decine di migliaia di esserini alati. Quando con la leva si apre il coperchio e si ispezionano i favi per il controllo della covata e delle scorte, lì si percepisce come ogni ape abbia un suo ruolo preciso e come tutte insieme contribuiscano a formare  quell’organizzazione inimitabile che origina l’alveare.  Queste sensazioni ti coinvolgono in modo profondo, allontanano le preoccupazioni e donano serenità: dopo una giornata in apiario sono stanca ma contenta.

Crescendo in esperienza, ho percepito anche che Capraia è un luogo vocato per le api, l’isola è fiorita in tutti i mesi dell’anno e, se la pioggia non manca le api trovano cibo in tutte le stagioni e possono produrre con facilità questo nettare incredibile che è il miele e nel frattempo contribuiscono alla biodiversità garantendo un’ottima impollinazione.

Nella storia di Capraia è testimoniata l’antica presenza di alveari e la qualità eccellente del miele che si produceva sull’isola.

Sono convinta che il miele, frutto del nettare dei fiori che crescono sul suolo vulcanico di questo scoglio, raccolga l’energia della natura selvaggia di Capraia e sia in qualche modo il prodotto che più rappresenta questo territorio isolano poiché nell’alimento miele l’intervento dell’uomo è minimo, limitato solo all’estrazione a freddo con centrifuga, alla filtrazione e al confezionamento.

Così nel 2018 la scelta di diventare una vera imprenditrice, di trasformare un’attività amatoriale in una professionale: ho allargato l’apiario, assunto un dipendente, coinvolto Giovanni  Bubola, giovane nipote di mestiere Graphic designer, per elaborare l’immagine dell’azienda, logo, etichette, video e fatto realizzare un sito web.

Le api nel frattempo producevano tantissimo miele così si è aperto un punto vendita estivo al Porto, Bottega San Rocco e ho  partecipato ad un concorso nazionale, “L’ape d’oro” a Lazise, dove il Millefiori San Rocco si è classificato primo con il punteggio massimo da parte di tutti i tre giudici assaggiatori.

Grazie ad un episodio fortuito, che ha visto coinvolta la finestra dell’abitazione di Massimo Perotti, storia che meriterebbe un racconto a sé, ho imparato che a Capraia accanto al Millefiori si possono estrarre anche mieli uniflorali come ad esempio il Miele di Erba gatta, Teucrium marum, endemismo sardo-corso che fiorisce sull’isola da fine maggio a luglio, quando la maggior parte degli altri fiori nettariferi sono sfioriti,  o come il Miele di Rosmarino prodotto nell’autunno 2018 visto che a fine settembre i cespugli del rosmarino, presenti ovunque sulle rupi, erano tutti in fiore.

Il consumatore abituale di miele apprezza i mieli uniflorali che sono il frutto del nomadismo: le arnie vengono trasportate a distanza anche di centinaia di chilometri, là dove ci sono fioriture abbondanti di piante nettarifere, solo per il periodo di raccolta del nettare, poi vengono spostate altrove, più volte nell’arco dell’anno. L’apiario San Rocco è stanziale, gli alveari sono fissi, solo le api si spostano per bottinare i fiori e sono quindi il calendario e l’abbondanza delle fioriture che determinano i mieli prodotti.

Alla Sagra del Totano 2018 l’azienda ha presentato anche i preparati a base di miele ed oli essenziali, Dusiver e Bonne nuit, frutto dell’incontro e della collaborazione con Isabelle Authom, una signora belga innamorata dell’isola di Capraia ed esperta naturopata .

La passione per l’apicoltura e per il miele diventano nel frattempo sempre più profondi e inevitabilmente si diventa testimoni dell’importanza del benessere e della tutela delle api e della valenza benefica dei prodotti dell’alveare.

Nel 2019, grazie al finanziamento del Parco, Progetto MAB, insieme alla guida ambientale Mariella Ugolini e alla ProLoco di Capraia abbiamo realizzato il progetto “Api, fiori e miele”,  con i percorsi in apiario “Capraia a km0” e con il corso di Avvicinamento all’analisi sensoriale del miele condotto dall’esperta “ambasciatrice del miele” Emily Dallimore: tanti incontri, esperienze, profumi e colori, e la dolcezza di tanti mieli diversi.

Nella primavera 2019 ho cominciato anche la raccolta del polline e scoperto l’incredibile qualità del polline di Cisto, un concentrato di vitamina A, di proteine e di amminoacidi: nessuna trasformazione chimica artificiale, direttamente raccolto dai fiori, “rubato” alle api, conservato e commercializzato.

Il Millefiori 2019 ha partecipato al Concorso Grandi mieli d’Italia di Castel San Pietro Terme, direi il concorso più importante livello nazionale per numero di mieli partecipanti, più di mille campioni, ed è stato insignito di due gocce d’oro, confermando la qualità del miele isolano.

Cosa succederà nel 2020? L’anno è partito malissimo con questo Covid-19 che ci ha rinchiusi in casa, ma le api non devono presentare autodichiarazione e possono volare liberamente bottinando i fiori che preferiscono. Se la pioggia ci assiste, anche il 2020 porterà nuovo miele e magari sarà l’anno in cui faremo un salto tecnologico, vendita on-line! L’azienda cercherà di raggiungere con i suoi prodotti tutti coloro che non possono venirci a trovare sullo scoglio e promuove le vendite per la primavera-estate 2020 con il 20% di sconto su tutti gli articoli in catalogo.

Assaporare il miele San Rocco può essere uno stimolo per rivivere i profumi e i luoghi di Capraia o per avere un’anticipazione sulla prossima meta della nostra vacanza!

Az. Agr. San Rocco di Roberta Bonomo

Via Carlo Alberto Dalla Chiesa, 2

Capraia Isola (LI) – 57032

http://www.sanroccocapraia.it

https://www.facebook.com/SanRoccoCapraia/

(le foto sono di Roberta Bonomo, Mariella Ugolini, Candy Truant, Gian Luca Boetti e Fabio Guidi)